L’aroma della vaniglia, dolce ed avvolgente, è uno dei più diffusi ed utilizzati al mondo, ed è impiegato sia in cucina che in cosmesi e in farmaceutica.
Oggi quasi l’80% della vaniglia mondiale proviene dal Madagascar, dove viene prodotta e raccolta in molti villaggi attraverso un complesso e costoso procedimento. Nelle piantagioni, centinaia di fiori vengono impollinati delicatamente a mano dai produttori, attenti a selezionare solo alcuni dei fiori su ogni stelo. Una produzione troppo abbondante finisce per fornire frutti di qualità inferiore. Dopo l’impollinazione i fiori si trasformano in baccelli di colore verde chiaro, lunghi fino a 30 centimetri, che maturano sulla pianta e vengono raccolti ad uno ad uno dopo 6/8 mesi. I baccelli vengono poi essiccati e lavorati per ben 10 mesi prima di ottenere il tipico bastoncino nero, morbido e profumato, che viene commercializzato. Attraverso questo trattamento gli enzimi contenuti nel baccello liberano il loro componente aromatico principale, la vanillina.
La vaniglia Bourbon, forse la più pregiata, ha un tasso di vanillina compreso tra 1,6 e 2,4%, il più alto in natura.
Come molte altre spezie il valore della vaniglia a peso è enorme ed è quindi una coltivazione fondamentale per molti villaggi del Madagascar per cui costituisce la principale fonte di reddito.
Visitare una piantagione di vaniglia in Madagascar rappresenta una vera esperienza sensoriale e anche la possibilità di vedere con i propri occhi quale lavoro, fatica e difficoltà si celino dietro all’inebriante fragranza che ha conquistato il mondo.